Joao Cristao
Il progetto di Joao Cristao nasce in Sal Rei, un centro urbano (uno dei pochi) dell’isola di Boavista (Capoverde), ove la crescita urbana attuale vive una sorta di “disordine formale” accomunato dallo spirito velleitario di utilizzare, nei nuovi insediamenti esistenti, colori forti (soprattutto l’arancione) che possano “camuffare” una totale carenza di contenuti architettonici.
Questo progetto vuole invece dichiaratamente decontestualizzarsi all’interno del centro urbano di Sal Rei.

L’elaborazione architettonica finale della struttura abitativa è percepita come sussulto di un purismo di pura importazione europea e come saggio di elegante composizione architettonica, come esempio estremo della complessità e della raffinatezza di interpretazione del rigorismo di matrice lecorbusiana. “Forme, solo forme”, che producono questa “only architecture”, magica, bianca, razionale e quasi surreale con i suoi rapporti formali con l’angolo, l’angolo retto e le sue associazioni spaziali, con il sistema d’uso di un solido puro.

Sono solidi quadrati: dai loro incastri nasce un gioco di “scatole” emergenti o incassate che determina i volumi di questo insediamento residenziale, ricavati per sottrazioni successive da un unico blocco tridimensionale. E la composizione finale di questi volumi trova nel colore (o meglio nell’assenza del colore di meieriana memoria) un preciso elemento di esaltazione degli insiemi e di decontestualizzazione dichiarata dall’esistente locale (così “improbabilmente” aggregato). Questa architettura non potrà che essere bianca!

Essa prende le distanze da tutto quanto sinora costruito e si propone come un eterno presente, un posto d’argomento. L’atlantico davanti a sé, unitamente ad una chilometrica spiaggia di “borotalco bianco” fanno tutto il resto (e non è poco!).
  
     
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